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Il diritto ad essere genitori é in realtà un dovere la cui fine non può e non deve coincidere con una separazione o un divorzio, ne tantomeno può venire ostacolato con l'arbitrio interpretativo o ostativo di leggi specifiche (L.54/2006, affido condiviso) ma nemmeno essere messo in dubbio se le condizioni economiche della famiglia sono deficitarie. Manca la volontà a questa Giustizia di guardare con "altri" occhi semplicemente perché così tutto "gira" e così mentre ostentatamente offre distorsioni applicative delle leggi i giustizieri foraggiano contemporaneamente una "rete di supporto" ai minori basata principalmente sulla loro sottrazione dalle famiglie con una gestione in ambienti extra familiari per anni ed anni.
Ma il dubbio oramai più che lecito é diventato certezza:- Così non si aiutano le famiglie, così non si rispetta la genitorialità e nemmeno i minori, però si mantiene in vita un esercito articolatissimo di "*specialisti" adibiti a gestire da 40 a 56 mila minori all'anno. Un comparto di professionalità a cui la Giustizia garantisce occupazione imperterrita e senza interruzioni.... Il business questo della vergogna che preoccupa da troppi anni sempre maggiori fasce sociali e il 15 Ottobre genitori, nonni e rappresentanti della società civile si raduneranno davanti a tanti tribunali in altrettante città italiane per dare un segnale chiaro civile e forte del loro sdegno, all'insegna dell'amore per i propri figli e nella consapevolezza che vi sono molte cose da rivedere in ambito giustizia familiare. La prima è certamente un invasività lacerante che si é sostituita al sostegno armonico alle famiglie, la seconda é un arroganza incomprensibile verso famiglie e figli che rappresentano il popolo italiano.
Una Giustizia cieca perchè non c'é peggior cieco di chi non vuole vedere, una giustizia sorda, perché l'ascolto comporta dialogo mentre pare che come locomotive vogliano andare avanti imperterriti agevolando la "*filiera del dolore" che coinvolge e travolge famiglie e bambini.
Scendere in strada è un dovere civile verso chi crede di gestire la civiltà.